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Antiche radici e storia recente

Il 30 luglio 1990 ha preso il via, in Italia, un processo di ristrutturazione nel sistema creditizio nazionale culminato con l’applicazione della Legge n. 218, meglio conosciuta come “Legge Amato”. La Cassa di Risparmio di Trieste, come tutte le banche cosiddette “pubbliche”, acquisisce così la qualifica di “Ente conferente” attribuendo l’attività bancaria alla Società per azioni detta “conferitaria” Cassa di Risparmio di Trieste-Banca SpA.

Il 25 luglio 1992 si costituisce la Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, che assume la qualifica di “ente conferente” dell’attività bancaria alla CRTrieste –Banca Spa, “società conferitaria”. Il progetto di ristrutturazione bancaria, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Trieste e approvato dal Ministero del Tesoro, porta alla creazione di un’entità che prosegue l’attività erogativa e benefica svolta dalla Cassa di Risparmio di Trieste nei suoi 150 anni di storia, con notevole apprezzamento e interesse da parte della cittadinanza.

Superata la fase di transizione in cui permaneva – nell’accezione comune – la veste di “ente residuale” delle Casse di Risparmio, le Fondazioni vengono ben presto riconosciute nelle loro reali potenzialità di promotrici e realizzatrici di iniziative volte a incentivare e a contribuire attivamente allo sviluppo economico e sociale del Paese e, in particolare, dei rispettivi territori di riferimento. Conferma di questo nuovo atteggiamento si rivela l’intervento legislativo che imbocca la strada della marcata separazione fra Enti conferenti e Società conferitarie stabilendo – oltre tutto – l’incompatibilità tra le due entità nelle cariche degli Amministratori.

È così che con la direttiva del Ministero del Tesoro, il 18 novembre 1994, viene avviata la progressiva riduzione della partecipazione detenuta nella Società conferitaria al fine di diversificare il rischio di investimento del patrimonio e sviluppare l’azione delle Fondazioni nell’ambito dei settori di interesse specificamente pubblico e di utilità sociale.

L’avvio di una serie di contatti per verificare l’opportunità di stringere alleanze con altri partner bancari permette alla Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste di adeguarsi alle disposizioni nel modo più consono e conveniente e, nel contempo, di gettare le basi per un reinserimento ottimale della CRTrieste – Banca SpA nel mercato in fieri.

Il processo di dismissione della partecipazione a mani della Fondazione nella CRTrieste – Banca SpA viene attuato in due tempi: dapprima, l’operazione consente di ottenere nuove disponibilità finanziarie, il cui investimento porta all’aumento sensibile delle risorse destinate all’attività erogativa dell’Ente; successivamente, nel 1999, il pacchetto azionario di maggioranza detenuto dalla Fondazione nella Banca viene ceduto a UniCredito Italiano, uno tra i più grandi gruppi bancari nazionali, ottenendo anche in tal caso un cospicuo flusso di dividendi.

La Legge n. 461 del 23 dicembre 1998, con il relativo decreto di attuazione n. 153 del 17 maggio 1999 e l’atto di indirizzo ministeriale del 5 agosto 1999, definisce le Fondazioni come persone giuridiche private senza fini di lucro, dotate di piena autonomia statutaria e gestionale, con scopi esclusivamente di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico. Le Fondazioni vengono, in tal modo, riconosciute “enti non commerciali”, con la conseguente applicazione del regime fiscale previsto dalle leggi vigenti. La nuova disciplina, che impone la dismissione delle partecipazioni di controllo detenute nella società conferitaria, esige distinti organi per l’esercizio delle funzioni di indirizzo, di amministrazione e di controllo e indica precisi criteri per quanto concerne l’amministrazione del patrimonio, la destinazione del reddito, la redazione del bilancio. Viene, inoltre, affermato un principio di “non continuità” e “di cesura”, da cui la decadenza degli organi preesistenti.

Il 28 luglio 2000, il Ministero del Tesoro, Autorità di vigilanza delle fondazioni di origine bancaria, approva il nuovo statuto della Fondazione, che accentua il legame con il territorio di origine della Cassa di Risparmio di Trieste dando assoluta prevalenza agli interventi nella Città di Trieste e nella sua provincia.

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