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La Collezione Stock
Giuseppe Ajmone
Composizione
Olio su tela, 70 x 50 cm

Tenacemente e raffinatamente ottocentesca, nella trattazione cromatica, è la tela del più giovane dei pittori dell’operazione Stock, Giuseppe Ajmone. Entro una lirica nuvola color sabbia, intravediamo la delicata natura morta contraddistinta dalla cascata di boccioli di rose, protagonisti indiscussi del dipinto: una figurazione da pittore orbitante nel realismo esistenziale milanese con un Bonnard costantemente in sottofondo, sebbene stemperato da una smaterializzazione delle forme. Una pubblicità efficacissima per la bottiglia del brandy Stock, concepita come un momento di distacco dalla frenesia quotidiana.
Colpisce come il più giovane della compagine dei pittori (che aveva aderito a varie correnti nel dibattito sulla figurazione italiana del Novecento) non si discosti e non strappi da certa tradizione pittorica, stridendo non poco rispetto alle ricerche intraprese dagli amici Morlotti e Cassinari presenti nella collezione Stock. Al centro delle ricerche di Ajmone, negli anni ’60, sono i nudi femminili che culmineranno nella mostra presentata da Marco Valsecchi nel 1971 alla Galleria dello Scudo di Verona e dove emergeva con forza il mondo intellettualistico del pittore, prevalicando e stemperando il puro sentire.
Quella particolare analisi è accostabile non solo ai nudi ma estendibile alla parallela produzione di paesaggi e nature morte, come ben evidenzia pure la tela Stock.

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